L’assunzione a servizio pubblico locale
I presupposti per l’assunzione di un’attività di erogazione di beni e servizi a servizio pubblico locale, le procedure da seguire e i documenti da redigere.
a cura dell’avv. Francesco Cevolani
Per i grandi servizi pubblici nazionali la decisione di assunzione a servizio pubblico (che sia o meno effettuata con forme di privativa) viene direttamente presa dalla normativa nazionale, che si occupa normalmente anche di regolare in modo analitico e penetrante in merito all’organizzazione del servizio (forme di gestione, obblighi di servizio pubblico e di servizio universale, contratto di servizio ecc.).
Per i servizi pubblici locali, al contrario, una disciplina di dettaglio appare sostanzialmente impossibile e anche non costituzionalmente legittima. Difatti, il nuovo Titolo V della Costituzione ha sottratto alla competenza dello Stato la materia dell’organizzazione amministrativa degli enti territoriali (fra cui rientra anche l’organizzazione dei servizi pubblici locali), consentendo una differenziazione delle soluzioni organizzative.
Il ruolo dello Stato è comunque rimasto sufficientemente penetrante nei limiti della competenza trasversale in materia di “tutela della concorrenza”, pur considerando che un intervento normativo dello Stato, quando di estremo dettaglio, sarebbe da ritenersi sproporzionato rispetto all’obiettivo della tutela della concorrenza, violando quindi l’autonomia normativa regionale (sentenza Corte Costituzionale n. 272 del 2004).
Di conseguenza, se gli enti locali, in rapporto alle funzioni di competenza, sono autonomi nella definizione delle finalità di interesse generale da perseguire, questa autonomia deve essere comunque raccordata con le esigenze della tutela della concorrenza, essendo del resto la stessa sovranità statale limitata dai vincoli comunitari in tale materia.
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