È la metafora di un Paese in cui le Istituzioni non riescono ad emanciparsi da anagonismi ed egoismi territoriali, di un sistema avviluppato in logiche politiche e burocratiche di cui l’unico risultato è non arrivare a tenere una condotta coerente con il bene comune e con quanto si aspettano e, spetta, ai cittadini.
E questo non per il merito della decisione, sotto molti aspetti comprensibile sotto il profilo amministrativo, né tanto meno le ragioni del ricorso da parte dell’ATO Calabrese, ma neppure le motivazioni della Regione, preoccupata di evitare che i rifiuti restino per le strade di questa o quella città. Eppure.
In breve, la vicenda. CONTINUA A LEGGERE….
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