Se il decreto verrà approvato, nel caso dei servizi a rete saranno di nuovo quelle a suo tempo previste nell’art. 113 del Tuel e poi scomparse a seguito delle vicende che hanno riguardato il 23 bis del DL 112/2008, il suo regolamento ed il conseguente referendum sull’acqua pubblica.
Le forme di gestione, dunque, saranno:
– affidamento a terzi mediante procedura a evidenza pubblica;
– affidamento a società mista;
– affidamento a società in house.
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