Sanzione amministrativa possibile per ritardo nella deliberazione delle partecipate

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I Consigli comunali hanno l’obbligo di approvare, entro il 31 dicembre di ogni anno, l’assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione.

La Corte dei conti del Lazio (deliberazione n.2/2024) ha censurato il comportamento di un ente locale per il ritardato adempimento.

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