Cambiano le regole dell’in house per il Servizio Idrico Integrato?
di Stefano PozzoliIl TUSP, si ricorderà, ammette la partecipazione di capitali privati nelle società in house, solo se sia «prescritta da norme di legge e che avvenga in forme che non comportino controllo o potere di veto, né l’esercizio di un’influenza determinante sulla società controllata» (cfr. art. 16). La disposizione è rimasta, fino ad oggi, lettera morta, visto la sostanziale assenza di una regolamentazione in proposito.
Ne consegue che la presenza dei soci privati è di fatto relegata alla ipotesi di gara a doppio oggetto prevista dal successivo art. 17, per il quale, però, «Il socio privato deve possedere i requisiti di qualificazione previsti da norme legali o regolamentari in relazione alla prestazione per cui la società è stata costituita», ovvero deve essere un socio operativo, non finanziario.
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