Il principio di rotazione negli affidamenti sottosoglia: novità e applicazioni prima e dopo il “Correttivo” (D.Lgs. n. 209/2024)

A cura di Edoardo Rivola e Martina Buonaccorsi

15 Aprile 2025
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Edoardo Rivola – Dottore Commercialista e Revisore legale, esperto di legislazione della P.A.
Martina Buonaccorsi, esperta di diritto della P.A., Compliance Network Rete Professionale

Abstract. Il principio di rotazione, previsto dall’art. 49 del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), è volto a garantire la concorrenza negli affidamenti sottosoglia, impedendo assegnazioni consecutive al medesimo operatore.
Il “Correttivo” (D.Lgs. n. 209/2024) ha rafforzato tale principio, introducendo tra i presupposti per la deroga anche la verifica della qualità della prestazione resa. Le recenti interpretazioni di ANAC e MIT hanno valorizzato l’onere motivazionale richiesto alle stazioni appaltanti, che devono dimostrare la mancanza di alternative e l’accuratezza dell’esecuzione del contratto precedente.
 
Il principio di rotazione negli affidamenti diretti nel D. lgs. n. 36/23 ante “Correttivo”
Con l’entrata in vigore del Codice dei Contratti Pubblici, all’articolo 49 è stato disciplinato il principio di rotazione, che assume la funzione di principio generale per gli affidamenti di contratti sottosoglia. Tale principio è stato introdotto in attuazione dell’art. 1, comma 2, lett. e) della legge delega 21 giugno 2022, n. 78.

La norma stabilisce che “è vietato l’affidamento o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi”.

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