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Società pubbliche e rapporti di lavoro: Corte di Cassazione, Sez. Lavoro - Ordinanza 3 maggio 2018 n. 10525
Con la recente ordinanza n. 10525 del 03 maggio 2018 la Corte di Cassazione, respingendo le censure proposte dalla società ricorrente (società a partecipazione pubblica) alla sentenza della Corte di Appello di Palermo che, in accoglimento del ricorso proposto dal lavoratore, ha dichiarato la nullità del termine apposto al contratto di somministrazione e di conseguenza la conversione a tempo indeterminato è tornata ad occuparsi di alcuni principi in materia di lavoro riguardanti le società a partecipazione pubblica.
La Corte ha, innanzitutto, ribadito l’ormai granitico principio per cui alle società pubbliche si applicano le disposizioni di diritto privato, se non è previsto diversamente affermando che “la partecipazione pubblica non muta la natura di soggetto privato della società la quale, quindi, resta assoggettata al regime giuridico proprio dello strumento privatistico adoperato, salve specifiche disposizioni di segno contrario o ragioni ostative di sistema che portino ad attribuire rilievo alla natura pubblica del capitale impiegato e del soggetto che possiede le azioni della persona giuridica”
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