MAGGIOLI EDITORE - Public Utilities


L’impatto della regolazione tariffaria sui risultati economico finanziari dei gestori del servizio idrico. Una prospettiva decennale (2007-2016)

La riforma della gestione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione (il servizio idrico) ha compiuto 24 anni il 5 gennaio scorso (L.36/1994).

di Giovanni Canitano e Paolo Peruzzi

I grandi temi all’attenzione del legislatore di allora erano la discontinuità della fornitura di acqua potabile – quasi il 50% della popolazione dichiarava di avere un’erogazione insufficiente di acqua – un sistema fognario inadeguato – solo il 30% della popolazione era servita completamente da fognatura – e più del 50% dei comuni era sprovvisto di impianti di depurazione.

Una situazione difficile il cui superamento richiedeva un massiccio volume d’investimenti e una decisa riorganizzazione in senso industriale.

Durante questi anni il settore è stato profondamente ridisegnato in quasi tutto il Paese

Molte gestioni comunali sono state accorpate e trasformate in gestioni industriali.

Le vecchie imprese municipalizzate si sono trasformate in società per azioni, si sono quotate in borsa e hanno avviato un processo di concentrazione societaria attraverso acquisizioni e fusioni che, fra alti e bassi, stanno caratterizzando tuttora il settore, in una tendenza generale verso il consolidamento aziendale.

Il legislatore aveva affermato la necessità di istituire una regolazione pubblica a cui affidare il compito di definire e approvare i programmi degli investimenti e le tariffe che avrebbero finanziato tali investimenti.

Compiti che sono stati portati avanti dagli Enti d’Ambito a livello locale e, a livello nazionale, prima dal COVIRI, all’interno del Ministero dell’ambiente, e dal 2012 dall’allora Autorità per l’energia elettrica e il gas (ora ARERA). Il sistema tariffario, a cui era affidato il compito di finanziare la realizzazione degli investimenti, ha seguito l’evoluzione della regolazione, prima attraverso il “Metodo normalizzato” dal 1996 al 2011, e successivamente attraverso il “Metodo Tariffario Idrico” dal 2012 ad oggi.

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