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La giurisdizione concorrente della corte dei conti e società in house: la Cassazione a Sezioni Unite ammette la giurisdizione concorrente

La sentenza della Cassazione Sezione Unite n. 22406, decisa il 7/11/2017 e depositata il 13 settembre 2018, affronta nuovamente la valutazione della sussistenza della competenza della Corte dei Conti in merito ai fatti di mala gestio compiuti dagli amministratori delle società in house.

L’argomento è apparentemente nuovo per due ordini di motivi: il primo è connesso ai fatti rilevanti succeduti in periodi risalenti la prima metà fra gli anni tra 2010 e 2015 e quindi prima dell’emanazione del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (“TUSPP”) e prima anche delle note sentenze della cassazione a sezioni unite che hanno affermato – con le precisazioni che ora occorre tenere conto con il presente giudicato – la giurisdizione della Corte dei Conti per gli atti compiuti dagli amministratori delle società in house; il secondo motivo è che la richiesta della difesa non riguarda l’esclusione della giurisdizione della Corte dei Conti quanto la verifica della sussistenza della concorrente azione di responsabilità attivabile dal curatore fallimentare ai sensi dell’art. 146 L.F.

La sentenza prima di giungere alle conclusioni in tema di riparto di giurisdizione esclusiva o concorrente della Corte dei Conti ripercorre le più importanti questioni che hanno visto coinvolte le società in house e la disciplina (pubblica o privata) ad essa applicabile; la Corte affronta i vari argomenti attraverso un excursus delle pronunce della stessa Corte di Cassazione.

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