MAGGIOLI EDITORE - Public Utilities
CONFCOMMERCIO: osservatorio congiunturale trasporti
Quindi si prova a dare una risposta innovativa a una domanda tradizionale, a nostra conoscenza, ancora inevasa: in un anno o in determinato trimestre il trasporto passeggeri o il trasporto merci, sono cresciuti o diminuiti rispetto a un anno o rispetto a un precedente trimestre, considerando tutte le modalità nel complesso?
In un’Italia attraversata da vere, presunte, agognate o illusorie diversioni modali, aggregare è necessario per capire se logistica, trasporti e attività economica vanno d’accordo e, soprattutto, qualora non procedessero assieme, quanto delle strozzature nel sistema di mobilità di passeggeri e merci incidono sulle esigue performance del nostro Paese. Tuttavia, aggregare dati di fonte eterogenea, prodotti con metodologie e tempi differenti, con unità di misura diverse, non è compito agevole. Le elaborazioni e la loro interpretazione richiedono quindi, anche in chi legge, un piccolo impegno, si spera ripagato da un’accresciuta conoscenza dei fenomeni.
Il primo passaggio per sommare cose diverse è quello di rendere omogenee le unità di misura, operazione che talvolta implica l’assunzione di ipotesi semplificatrici. Per i passeggeri quest’assunzione semplificatrice è che i veicoli leggeri (delle sole autostrade) portino mediamente due persone. Ciò consente di sommare su tutte le modalità e di avere indici completi. Per le merci la questione è più complicata. Per evitare ipotesi troppo fantasiose si è proceduto a costruire un indice privo di dimensioni, di cui si apprezzano solo le variazioni e non i livelli, aggregando le variazioni dei volumi osservate sulle singole modalità con basi fisse date dalle quote per modalità del traporto merci oggetto di stima in “Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia” di Ufficio Studi Confcommercio – Isfort (ottobre 2017). Rispetto a quelle elaborazioni, si è aggiunta una rivalutazione delle quote modali per passare dalle tonnellate in volume alle tonnellate in valore, semplicemente moltiplicando le tonnellate della base fissa per i valori medi unitari delle tonnellate di merce trasportate per le diverse modalità forniti dalla Banca d’Italia (Indagine campionaria sui trasporti internazionali dell’Italia, Aggiornamento 2015-2016). Pertanto, le variazioni in volume delle singole modalità sono ponderate con le quote costanti di un anno (2018) rivalutate con i valori medi unitari delle tonnellate trasportate sulle diverse modalità. Ciò, naturalmente permette di pesare meglio (di più) il trasporto aereo.
Le principali fonti dei dati sono: per il traffico su strada (autostrade) AISCAT, per il traffico su ferro Eurostat, per il traffico marittimo varie Autorità Portuali (per i dati in alta frequenza), per il traffico aereo Assaeroporti, per i dati dei porti elencati nel FOCUS Assoporti.
I risultati dei sondaggi di pagina 16 sono stati elaborati su dati Format Research “Osservatorio sulle imprese di autotrasporto e logistica”, rilevazione 1° semestre, 2019. I dati sulle imprese di pagina 15 sono di fonte Movimprese.
Le stime fino all’ultimo trimestre, spesso basate su dati parziali a frequenza più elevata (es: si dispone di aprile per calcolare il secondo trimestre, cioè aprile-giugno), sia per il trasporto passeggeri che per quello merci, sono frutto di modelli ARIMAX con specificizione ad hoc per ogni modalità, utilizzando le serie a disposizione destagionalizzate con metodo TRAMO/SEATS. Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, la variabile esogena utilizzata è stata l’ICC di Confcommercio, mentre per il trasporto merci si è utilizzato il PIL mensile di Confcommercio. Le stime sono effettuate su base mensile.
CONFCOMMERCIO – Osservatorio Trasporti
Luglio 2019 – Ufficio Studi Confcommercio
_