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Corte di Giustizia Europea e la priorità dei processi aggregativi
A cura di Stefano Pozzoli

La Corte di Giustizia Europea, nel rispondere al quesito del Consiglio di Stato risponde, in data 12 maggio 2022, in modo potenzialmente dirompente, con effetti che vanno ben al di là del contenzioso in questione.

Si tratta della causa C‑719/20, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’articolo 267 TFUE, dal Consiglio di Stato (Italia), con ordinanza del 18 novembre 2020, che verte sull’interpretazione dell’articolo 12 della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE.

Per la Corte di Giustizia, in sostanza, le società in house che vengano cedute a soggetti privati, perdono l’affidamento del servizio anche se l’acquirente è scelto tramite una procedura competitiva.

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