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I troppi adempimenti previsti dal decreto di riordino in capo ai Comuni
A cura di Stefano Pozzoli
Lo schema di decreto legislativo di riordino della materia dei servizi pubblici locali di rilevanza economica offre spunti interessanti sul tema, rischia però di rendere eccessivamente farraginoso e burocratico il lavoro dei comuni, già oggi oberati di adempimenti non sempre orientati alla efficacia della azione amministrativa.
Si riassumono, qui, le relazioni, istruttorie e deliberazioni via via richieste ai Comuni, per concludere che, ferme le finalità di questo decreto, sarebbe opportuno non gettare la croce sui comuni, ma ragionare, anche sotto questo profilo, in una ottica di semplificazione e snellimento degli iter, piuttosto che costruire castelli di carte non sempre necessarie.
L’art. 10 (Perimetro del servizio pubblico locale e principio di sussidiarietà) prevede che i comuni “possono istituire servizi di interesse economico generale di livello locale diversi da quelli già previsti dalla legge, che ritengono necessari per assicurare la soddisfazione dei bisogni delle comunità locali”.
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