Valutazione sull’affidamento in house di un servizio pubblico economico: il caso della gestione dei rifiuti

Affidamento dei servizi pubblici locali in house: il caso della gestione dei rifiuti tra la frastagliata normativa sui servizi pubblici locali e la disciplina settoriale dei rifiuti ove, non perspicuamente, è incistata (con sbordamenti in altre materie) anche la disciplina sulla tariffazione. Cerchiamo in questo articolo di fare chiarezza sull’argomento.

A cura di Alberto Pierobon

(Articolo estratto dal mensile Comuni D’Italia 3/2022 – Maggioli Editore)

Per gli affidamenti (o loro rinnovo) di un servizio pubblico locale (SPL) in house, occorre un «onere motivazionale rafforzato» sulle ragioni del mancato ricorso al mercato, cosiccome derogatoriamente stabilito dall’art. 192 del codice dei contratti pubblici (CCP) a condizione che l’amministrazione dimostri puntualmente gli specifici benefici per la collettività.

In proposito alcune «tracce» di siffatto «percorso» che sta restringendosi sempre più, si rinvengono nel parere del Consiglio di Stato, sez. consultiva per gli atti normativi, Adunanza di sezione del 28 settembre 2021, n. 01614/2021 (del 7 ottobre 2021 di spedizione), oltre alle Linee guida ANAC, peraltro non vincolanti, né avente carattere normativo, rientrando esse nella regolazione flessibile ex art. 213, comma 2, del CCP.

Ancora una volta, per meglio comprendere e prospettare soluzioni sensate, diventa prezioso il metodo sostanzialistico.

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