Dalla teoria alla prassi: la valutazione degli atti normativi in Italia

Nel sistema di governance multi-livello delle politiche pubbliche non è sufficiente realizzare il ciclo della valutazione per ciascun atto normativo ma è necessario integrare le analisi, i monitoraggi e le valutazioni di volta in volta effettuate per prendere decisioni consapevoli e comprenderne gli effetti sui destinatari.

Le fonti normative stabiliscono un “percorso guidato” ideale per il decisore pubblico affinché il processo di produzione e revisione normativa risulti informato, consapevole e trasparente.

La prassi ci dice però che l’utilizzo di questi strumenti è vissuto come un mero adempimento burocratico, anche a causa di strutture organizzative non ben attrezzate per uno studio empirico e quantitativo. Se la qualità degli atti è scarsa diviene inoltre molto complesso valutarli ex-post.

Questo dossier prende in esame l’attuazione degli strumenti di valutazione nelle amministrazioni centrali, nelle autorità amministrative indipendenti e nelle regioni, analizzando:

  • i limiti dell’AIR, la carente attuazione della VIR e le difficoltà nell’analisi quantitativa
  • la frammentazione della governance istituzionale e la mancata rilevazione dei benefici percepiti: il caso della Misurazione degli Oneri Amministrativi (MOA)
  • l’analisi del processo di attuazione: il caso dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017
  • lo strumento più utilizzato: la consultazione
  • le buone pratiche nell’esperienza di alcune autorità indipendenti: Autorità per l’energia elettrica, Agcom, Consob
  • la relazione fra valutazione degli atti normativi e valutazione delle politiche pubbliche.

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